L’ascite, accumulo patologico di liquido nella cavità peritoneale, rappresenta una complicanza frequente della cirrosi epatica e di altre patologie croniche. Questo disturbo, associato a ipertensione portale e ritenzione di sodio, si presenta tipicamente nei pazienti cirrotici e rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione, con impatti significativi sia sulla qualità di vita del paziente che sul sistema sanitario.
Diagnosi dell’ascite
La diagnosi di ascite è inizialmente clinica, basata sull’osservazione di una distensione addominale progressiva, con sensazione di pesantezza e dispnea, e confermata tramite esame ecografico. L’ecografia addominale, infatti, permette non solo di rilevare anche piccole quantità di liquido ascitico (come mostrato in studi recenti), ma fornisce anche dettagli sulla distribuzione del liquido e sulle condizioni generali degli organi addominali
Una volta confermata la presenza di ascite, l’analisi del liquido ascitico, ottenuto tramite paracentesi diagnostica, consente di determinarne la causa. La paracentesi diagnostica può differenziare tra ascite da ipertensione portale, condizioni neoplastiche o infezioni, attraverso la valutazione del gradiente siero-ascite di albumina (SAAG), dei leucociti neutrofili e delle proteine totali nel liquido
Trattamento dell’ascite
Il trattamento dell’ascite varia a seconda della gravità e della risposta del paziente alla terapia diuretica. Nei casi non responsivi, la paracentesi evacuativa rappresenta un’opzione efficace per alleviare i sintomi da tensione addominale. La procedura consiste nell’aspirazione di grandi volumi di liquido ascitico, generalmente superiori a 5 litri, utilizzando aghi appositi, allo scopo di ridurre la pressione intra-addominale e migliorare il comfort del paziente
Benefici della paracentesi evacuativa a domicilio
La possibilità di eseguire la paracentesi evacuativa a domicilio offre significativi benefici per i pazienti in trattamento palliativo o con difficoltà di mobilità. L’esecuzione domiciliare della paracentesi, infatti, permette di migliorare l’assistenza riducendo i tempi di attesa e evitando frequenti ricoveri ospedalieri. Grazie alla guida ecografica, la paracentesi domiciliare può essere eseguita in sicurezza, riducendo al minimo i rischi di complicanze e aumentando l’efficacia della procedura stessa.
Modalità di esecuzione della paracentesi evacuativa domiciliare
La paracentesi può essere eseguita sia alla cieca, utilizzando repere anatomici, sia in modalità eco-guidata, con un evidente vantaggio di precisione e sicurezza di quest’ultima. Per l’esecuzione domiciliare si utilizza preferibilmente la paracentesi eco-guidata: l’ecografia identifica con precisione il sito di puntura, controlla il decorso dell’ago e permette il monitoraggio continuo, riducendo il rischio di complicanze come sanguinamento o perforazione intestinale
La paracentesi evacuativa a domicilio, eseguita da professionisti formati e con supporto ecografico, rappresenta un approccio sicuro, efficace e meno invasivo per i pazienti con ascite avanzata o refrattaria, migliorando significativamente la qualità della loro vita.
La paracentesi è una metodica interventistica che riveste un duplice significato diagnostico e terapeutico nel paziente ascitico. L’esecuzione della paracentesi eco-guidata permette l’evacuazione in sicurezza del liquido ascitico, mediante un rapido approccio “bedside”, anche in grandi quantità e consente all’operatore di seguire in tempo reale la manovra, di valutare la quantità di versamento rimanente nel cavo addominale con un adeguata gestione del rischio clinico in linea con la buona pratica medica.
La gestione ecografica dell’ascite nel paziente in epatopatico dovrebbe essere parte dell’attività del palliativista interventista in quanto permette un importante risparmio dei tempi di attesa per l’esecuzione dell’esame, la diagnosi e il trattamento dell’ascite, permette un rapido follow-up, rendendo la gestione del paziente non solo efficace, ma anche particolarmente efficiente.
Per informazioni:
Dr. Francesco Paolo De Lucia
Medico Chirurgo – Cure Palliative – Terapia del dolore
Med. Responsabile “Fondazione Clotilde – Cure Palliative“
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