È possibile eseguire a Nola una paracentesi evacuativa per ascite, al domicilio del paziente? Sì, se la procedura è eseguita in maniera asettica e da mani esperte.
L’ascite è una complicanza comune e debilitante nelle malattie epatiche avanzate, in particolare nella cirrosi. Si caratterizza per l’accumulo di liquido nell’addome, che può provocare disagio, difficoltà respiratorie e una significativa riduzione della qualità di vita del paziente. La gestione dell’ascite a domicilio, nei pazienti epatologici o cirrotici, è un’opzione sempre più praticata e rappresenta un valido supporto per coloro che necessitano di cure continuative, senza la necessità di frequenti ricoveri ospedalieri.
Che Cos’è l’Ascite e Perché si Verifica
L’ascite si verifica principalmente nei pazienti affetti da cirrosi epatica, quando la funzione del fegato è compromessa e si manifestano problemi come l’ipertensione portale e la ritenzione di sodio. Questo porta alla fuoriuscita di liquido dai vasi sanguigni nell’addome, determinando il gonfiore addominale e altri sintomi correlati. Se non gestita correttamente, l’ascite può provocare complicazioni come l’infezione del liquido (peritonite batterica spontanea) o l’insufficienza renale.
La paracebtesi domiciliare dell’ascite mira a:
1. Ridurre il disagio del paziente e migliorare la qualità della vita.
2. Prevenire le complicanze come infezioni, insufficienza renale o disidratazione.
3. Evitare ospedalizzazioni frequenti, permettendo al paziente di ricevere assistenza nel proprio ambiente domestico.
4. Monitorare l’efficacia della terapia in tempo reale e apportare modifiche quando necessario.
Diagnosi e Monitoraggio dell’Ascite a Domicilio
Per gestire efficacemente l’ascite a domicilio, è fondamentale una diagnosi accurata e un monitoraggio continuo. Questo viene effettuato attraverso:
1. Esami Fisici Regolari: I medici palliativisti o gli infermieri specializzati eseguono controlli periodici per valutare l’entità del gonfiore addominale, la presenza di sintomi di sofferenza respiratoria e i segni di infezione o peggioramento.
2. Ecografia Addominale Domiciliare: Quando necessario, l’ecografia può essere eseguita direttamente a casa del paziente per confermare la presenza di liquido nell’addome e quantificarlo.
3. Monitoraggio dei Parametri di Laboratorio: La misurazione dei livelli di albumina, sodio, creatinina e del tempo di protrombina (INR) è essenziale per capire l’evoluzione della malattia e l’efficacia dei trattamenti in corso.
Paracentesi Evacuativa Domiciliare
Quando l’ascite diventa refrattaria alla terapia diuretica o quando è molto voluminosa, può essere necessaria una paracentesi evacuativa domiciliare. Questo è un intervento medico con cui si aspira il liquido in eccesso dall’addome mediante un ago o una piccola cannula. Oggi, questa procedura può essere eseguita a domicilio da personale sanitario esperto, in condizioni sterili e con l’uso di apparecchiature portatili.
Durante la paracentesi, il paziente è attentamente monitorato per evitare complicanze come l’ipovolemia o l’insorgenza di infezioni. In seguito alla paracentesi, spesso si procede alla somministrazione di albumina per reintegrare i fluidi corporei e prevenire ulteriori complicazioni.
Infusione di Albumina
L’infusione di albumina è indicata dopo la paracentesi per stabilizzare i volumi circolanti e ridurre il rischio di insufficienza renale. Questo trattamento può essere somministrato a domicilio tramite fleboclisi, con un monitoraggio attento da parte del personale sanitario.
La gestione dell’ascite nel paziente epatologico domiciliare rappresenta una soluzione efficace e umanizzata per garantire al paziente una qualità di vita migliore, riducendo la necessità di ospedalizzazioni e migliorando il comfort personale.
Grazie a strumenti diagnostici moderni e terapie mirate, la paracentesi domiciliare diventa una procedura che risponde alle esigenze del paziente e delle sue famiglie, assicurando una cura continua e personalizzata.
Dr. Francesco Paolo De Lucia
Medico Chirurgo – Cure Palliative – Terapia del dolore
Med. Responsabile “Fondazione Clotilde – Cure Palliative”
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